GZ, il tempio del vinile in Republica Ceca

     by Edoardo Malvenuti
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10/2013 PROGETTO - ITALY

C’è la banana dei Velvet Underground e la linguaccia dei Rolling Stones, Lady Gaga svestita e la mela dei Beatles. A venticinque chilometri da Praga, nell’isolamento di una stanza dove si testa la qualità del suono, c’è un muro tappezzato di dischi, una traccia musicale lunga più di mezzo secolo. Quella della Gramofonové závody di Loděnice – oggi GZ Digital Media – l’azienda numero uno al mondo nella stampa di vinili.



Fondata nel 1948 all’indomani del secondo conflitto mondiale, produce il suo primo trentatré giri nel 1951. Da allora, con la Cecoslovacchia sotto lo stivale comunista e nell’orbita di Mosca fino al 1989, s’afferma come la prima produttrice di supporti musicali per il blocco sovietico. Del 1972 è la prima musicassetta, mentre si dovrà aspettare fino al 1988 per l’incisione del primo compact disc. Anni decisivi, quelli alla soglia del decennio Novanta, anni di rivolgimenti storici, nelle piazze e nelle case: alle rivoluzioni politiche s’accompagna la rivoluzione digitale. I cd, prima, i dvd, poi – il primo dell’Europa centrale viene prodotto a Loděnice nel 2001 – stravolgono il mondo della musica e della cinematografia. Niente più nastri, niente più dischi. Chi produce si ripensa, si reinventa.

Anche la GZ Digital Media. Ma sarà una mossa reazionaria per l’epoca, contro il suo tempo, quella che permette ancora oggi alla GZ di rimanere un punto di riferimento per le aziende di settore. Forse il presentimento che qualcosa sarebbe cambiato ancora, che il gusto del passato sarebbe tornato a bussare alla porta di questa fabbrica nella periferia boema. Parole di Zdeněk Pelc, 62 anni, figura storica dell’imprenditoria ceca e per trent’anni al timone dell’azienda. È lui a decidere che l’avvento di nuovi sistemi di incisione musicale non è una buona ragione per rottamare le ingombranti, storiche macchine sovietiche per la stampa dei vinili. Vengono messe da parte, smesse, spente, il tempo che l’ubriacatura digitale faccia piazza pulita per due decenni. Il passato torna a bussare alla porta.

Ed è così che dopo la sbornia, il vinile torna di gran moda. Con la sua patina vintage, il suono sporco della puntina che corre sul disco, il gusto della collezione. Le vecchie macchine ricominciano a girare, a incidere trentatré giri a migliaia, a milioni, e sotto la spinta modernizzatrice di Pelc la GZ si rilancia con forza in campo internazionale. Il risultato è un’azienda che nel 2011 ha festeggiato il 60° anniversario della stampa del primo disco, e che oggi esporta solo in California dodici tonnellate di dischi in vinile alla settimana. È nella campagna vicina a Praga che giganti come Universal, Warner, EMI e Sony fanno stampare i grandi classici di Madonna, U2, Rolling Stones, o gli ultimi successi di Lady Gaga.



Ma il grosso della produzione, che raggiunge i circa sei milioni di dischi l’anno, è fatta di gruppi da “garage”, band di nicchia, metal o hard rock, che fanno piccoli ordini da 250 copie circa, per una cifra compresa tra le 50 mila e 75 mila corone ceche – due, tremila euro. È con questi LP da regalare a fan e famigliari che GZ Digital Media raccoglie circa l’80% del fatturato. Il mercato principale restano gli Stati Uniti con 1,5 milioni di dischi all’anno, segue la Gran Bretagna con un milione. Ed è proprio nell’isola del rock e della regina che il mercato del vinile ha fatto registrare l’incremento più eccezionale: più 40% di vendite nel 2012.

In particolare la GZ lo scorso hanno ha prodotto 150mila copie dell’LP King of Limbs dei Radiohead, la principale commessa dell’anno. Ma non la più importante di sempre. Per questa l’azienda di Loděnice, che oggi impiega circa 1400 dipendenti, ha nel suo libro dei guinness l’ordine per un astuccio da collezione contenente trentotto dischi dei Rolling Stones: 16mila box stampati per un totale di 250mila dischi. Capace dal 2009 di fornire ai propri clienti un prodotto completo, compreso dei lavori tipografici e di copertina, la GZ ha nel periodo prenatalizio e del Record Store Day – ogni terzo sabato del mese di aprile – il culmine della sua attività produttiva.

È in concomitanza con questa festa che celebra i negozi di dischi indipendenti che le maggiori band britanniche decidono di fare uscire il proprio nuovo album. Ora, e sempre di più, anche in versione trentatré giri. Alla GZ arrivano in più richieste straordinarie di ristampe in occasione della morte di grandi artisti: di recente quelle di Michael Jackson o Amy Winehouse.

C’è insomma una evidente frenesia che è tornata a correre sui piatti di dj ed appassionati di mezzo mondo, e questa fabbrica ceca lavora a pieno regime per soddisfarla. Ormai guidata da Michal Štěrba, a cui Zdeněk Pelc oggi amministratore delegato e azionista di maggioranza, ha lasciato il posto di direttore generale solo qualche settimana fa, la GZ Digital Media non è più quella «piccola fabbrichetta di campagna» come la ricorda Pelc durante gli anni del comunismo. «Anni durissimi. Quando mi capitava di dormire in ufficio, perché non avevo auto per andare e venire», sempre Pelc.

Anni passati. Oggi la musica è cambiata, corre sui vinili di Loděnice, sui piatti di mezzo mondo.